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Erick Sola: “Ho scritto questo brano in autobus quasi 5 anni fa”

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“Forse parlo troppo di me” è un brano introspettivo che racconta di un momento particolare: casa e affetti sono ormai lontani, e per questo motivo i ricordi, inevitabilmente, sono associati alla nostalgia.

Quali sfide hai affrontato quando hai iniziato la tua carriera musicale?
La prima sfida che ho affrontato è stata proprio quella di mettersi in gioco.
Ho dovuto lasciare spazio ai giudizi e ai commenti delle serie : trovati un “lavoro vero” e cagate del genere.
Ho dovuto fare i conti con la mia testa, (che poi la vera sfida è proprio lì) ignorando la possibilità che la visione a cui ho dedicato la mia vita sia un sogno irrealizzabile.
Non solo, ancora oggi soprattutto per la mia attività da busker, trovo ostruzionismo da parte di commercianti residenti folli ecc ecc.
A proposito più tardi vi parlo dell’ ultimo accaduto!
Bisogna avere molta tenacia/cazzimma

C’è stato un momento difficile che hai superato e che ha contribuito a plasmare la tua determinazione?
Certo, qualche tempo fa finii in una di quelle relazioni tossiche dove o ne esci scemo o motivato. Fortunatamente mi accadde la seconda opzione.

Quali artisti o eventi hanno avuto un impatto significativo sui tuoi primi lavori?
Eventi come lasciare la mia terra per abbracciare un futuro tutt’ ora incerto sono stati dei motori per le mie prime tracce.
Anche i sentimenti, i sogni e il sociale hanno fatto la loro parte, e continuano a farla.
Per quanto riguarda gli artisti invece non saprei, ho avuto sempre i miei mentori, probabilmente son stati sempre loro.

Se potessi dare un consiglio al “te” che ha appena iniziato la tua carriera musicale, cosa diresti?
Nun mollá fratellì!

A proposito di sfide sopracitate, sappiamo che non stai vivendo un periodo proprio roseo, ci spieghi cosa è successo?
Certamente, anzi grazie per avermi dato la possibilità di diffondere questo messaggio.
Sarò breve: sono stato multato dalla
Polizia locale con annesso sequestro della strumentazione soltanto perché suonavo fuori orario.
Noi buskers abbiamo un sistema di prenotazione che ci consente di prenotare le nostre esibizioni, questo sistema, permettimi il termine, ultimamente fa un po’ schifo, quindi siamo costretti ad “arginarlo” per suonare un’ oretta in più e dunque lavorare.
Trovo sia veramente ingiusto che in una città come Bologna, capitale della cultura, città della musica, città di Lucio Dalla accadano ancora queste cose.
Non lo trovate un controsenso?
Ne va anche a discapito dell’ immagine che essa rappresenta; Piazza Maggiore in particolare.
Non credo che le persone assistendo a questo squallido teatrino tornano a casa con una bella idea di ciò che hanno visto!
Noi con la nostra passione non rechiamo danno a nessuno anzi,diamo un contributo per far ben figurare Bologna nel mondo.
La gente ci apprezza, ci paga, ci mette sui social, a me hanno dato la possibilità di arrivare a personaggi celebri come Cesare Cremonini.
Sono davvero sconcertato per tutto ciò ma mi auguro che tutti i mali non vengano per nuocere..bisogna cambiare questo regolamento! I nostri strumenti non sono della armi!

Quali sono state le principali influenze musicali o sonore per questo singolo?
Ci siamo inspirati su un giro di chitarra che mi suonava in testa da un po’, pian piano gli abbiamo dato il giusto vestito che si meritava.
È un brano veramente particolare, abbiamo fatto il rullante con il suono di uno spray per ambiente ahahahah
Sicuramente il pezzo ha delle influenze rock (soprattutto nella parte finale) mentre all’inizio si mantiene su una linea pop melodica, un po’ malinconica,
ascoltatelo fate prima Ahahahahah

Come hai scelto il titolo del singolo e quale significato ha per te?
Ho scelto il titolo abbastanza instintivamente.
Ha un significato nostalgico.

Puoi condividere alcune anticipazioni su cosa i nostri lettori possono aspettarsi dal tuo prossimo lavoro?
Freschezza, estate, hangover e “burdello”!

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