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“Filtro”, intervista al cantautore romano Giuliano Crupi

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Giuliano Crupi Giuliano Crupi

Abbiamo incontrato Giuliano Crupi, cantautore romano fresco di pubblicazione. Da qualche settimana è infatti uscito “Filtro”, il suo nuovo singolo.

Ciao Giuliano, benvenuto. Raccontaci di te, cosa ti ha spinto a trasformare la tua passione in qualcosa di più, iniziando a scrivere canzoni?
Ciao, grazie mille. Iniziare a scrivere canzoni è stato un processo quasi automatico che univa la mia capacità di osservazione, il piacere della scrittura e la musica. A un certo punto ho cominciato a scrivere canzoni senza chiedermi il perché. Lo sentivo necessario e ho continuato a farlo. Ed è diventato il mio canale di comunicazione preferito anche perché posso sintetizzare, in 3/4 minuti, concetti ed emozioni per i quali servirebbero almeno due ore di dialogo.

È da poco uscito “Filtro”, il tuo nuovo singolo. Oggi che la musica è decisamente industriale, plastificata, e che gli artisti spesso si nascondono dietro a tanti filtri… secondo te che cosa sta accadendo e dove stiamo andando?
Ci sono tantissime proposte musicali valide e molti cantautori e cantautrici con un progetto che andrebbe valorizzato e fatto conoscere al grande pubblico ma, ahimè, non accade. Non accade per una miriade di motivi, la maggior parte dei quali legati a interessi economici. Oggi il grande pubblico pensa che la musica sia morta o, nel migliore dei casi, che non sia valida, semplicemente perché quella che viene proposta dai massmedia, la musica mainstream per intenderci, nella maggior parte dei casi è omologazione, moda, hit del momento e niente di più. Perché un immenso cantautore come Niccolò Fabi non passa in radio? E parliamo di un artista conosciuto e con anni di gavetta, premi Tenco alle spalle e tutti live sold out. Magari però se chiedi a un adolescente chi sia, non ti sa rispondere perché semplicemente non gli viene proposto dal suo contesto sociale (famiglia in primis, scuola, media, etc.). Sarebbe necessario ricominciare a educare l’orecchio del grande pubblico e, soprattutto dei più piccoli. Nelle retrovie del mainstream, ci sono molti artisti in gamba che aspettano solo di essere scoperti e di avere lo spazio giusto.

Sei romano, hai un legame di sangue con la tua città? Cosa ti lega così tanto ad essa?
Sono nato e cresciuto a Roma ma il mio sangue è calabrese al 100%. Mia madre e mio padre sono entrambi nati e cresciuti a Reggio di Calabria, ma poi si sono trasferiti a Roma e, sia io che mio fratello, siamo nati e vissuti a Roma. Amo molto la mia città ma non al punto da pensare di passarci tutta la vita. È decisamente troppo caotica per me. Io amo la natura e i suoi suoni e infatti ho scelto una casa ai margini di Roma. Non potrei mai vivere nel caos h24, anzi l’esatto opposto.

Quando hai iniziato a suonare il pianoforte?
L’amore per il pianoforte è sempre esistito ma la passione carnale si è manifestata tardivamente, da 5 anni a questa parte e, ora, devo dire che lo sto prediligendo alla chitarra, mio strumento di punta. Chiamerei questa fase della mia vita: pianoforte.

Che progetti hai adesso?
Sono appena entrato in studio per lavorare al nuovo singolo che uscirà nella primavera del 2022 e da lì partiranno anche una serie di live.

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